Un Palestinese in sciopero della fame sta per morire, dice la sua famiglia

Nov 2, 2020 | Notizie

di Oliver Holmes e Sufian Taha

The Guardian, 21 ottobre 2020.

Abbiamo già raccontato la vicenda di Maher al-Akhras in un articolo pubblicato su questo sito il 23 ottobre. AssopacePalestina rinnova la sua solidarietà a questo coraggioso dimostrante contro la detenzione amministrativa. Questo articolo del Guardian fornisce gli ultimi aggiornamenti sul caso.

Un Palestinese che da quasi 90 giorni non mangia per protestare contro il largo uso della detenzione preventiva senza accusa da parte di Israele è sull’orlo della morte, avvertono la sua famiglia e i gruppi per i diritti umani.

Maher al-Akhras, 49 anni, della Cisgiordania occupata, è in detenzione amministrativa dalla fine di luglio, una politica che consente alle autorità di trattenere le persone a tempo indefinito senza processo, a volte per anni.

Ad agosto, più di 350 Palestinesi erano detenuti in detenzione amministrativa, secondo l’organizzazione israeliana per i diritti umani B’Tselem.

I servizi di sicurezza interna di Israele affermano che Akhras fa parte della Jihad islamica, descritta come un gruppo di estremisti islamici che chiedono la distruzione di Israele, ed è stato arrestato cinque volte in passato per il suo “attivismo” con quel gruppo. Akhras nega le accuse.

Tasbeeh al-Akhras, una figlia del detenuto, ha detto che i medici del Kaplan Medical Center di Israele hanno avvertito la famiglia che l’uomo è sull’orlo dell’insufficienza organica e presto morirà.

“La sua situazione è critica, è in continuo dolore”, ha detto la figlia. “Ha chiesto di essere trasferito in un ospedale palestinese in modo da poter interrompere il suo sciopero, ma gli Israeliani hanno rifiutato. La libertà è l’unico modo per fermare il suo sciopero … Dovrebbe essere con noi”.

Maher Al-Akhras riceve una visita della moglie Taghreed, al Kaplan Medical Center di Rehovot. (Mostafa Alkharouf/Anadolu Agency/Getty)

L’avvocato di Akhras, Ahlam Haddad, ha detto di aver presentato una petizione all’alta corte di Israele per il suo rilascio. Il tribunale ha rifiutato la richiesta ma ha accettato di non prolungare la sua detenzione oltre la fine di novembre, concessione che Akhras ha respinto.

Un medico che ha visitato Akhras venerdì ha detto che era lucido ma confuso e incapace di muovere le gambe, stare in piedi o cambiare posizione a letto. Anche la sua vista e il suo udito si stanno deteriorando e ha rifiutato di condurre test ed esami medici.

“Nessuno sa cosa sta succedendo all’interno del suo corpo”, ha detto Haddad.

Quattro gruppi israeliani e palestinesi per i diritti umani, tra cui Addameer Prisoner Support and Human Rights Association e Physicians for Human Rights Israel, hanno chiesto questa settimana con una lettera il rilascio di Akhras.

Hanno detto che il consenso medico internazionale sugli scioperi della fame indica che potrebbe morire da un giorno all’altro. “Lui ha confermato che se perde conoscenza, non vuole ricevere alcun intervento medico”, hanno detto i gruppi.

Anat Matar, un professore di filosofia dell’Università di Tel Aviv che coordina il gruppo di difesa del Comitato israeliano sui prigionieri palestinesi, ha detto che sono stati tentati diversi compromessi. Tuttavia, Akhras continua a insistere per essere trasferito in Cisgiordania.

“Noi, la sua famiglia e gli amici stretti vogliamo sostenerlo nella sua lotta di principio. D’altra parte, è davvero difficile”, ha detto. “Il punto per noi è protestare contro la detenzione amministrativa. Quello che lui vuole è spostare la discussione dal suo caso a quello generale, ed è per questo che paga con la propria vita”.

https://www.theguardian.com/world/2020/oct/21/maher-al-akhras-hunger-striking-palestinian-israel-west-bank-close-to-death

Traduzione di Donato Cioli – AssopacePalestina

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