Gli USA impongono sanzioni alla procuratrice della Corte Penale Internazionale Fatou Bensouda

Set 3, 2020 | Notizie

La Corte Penale Internazionale denuncia che son state prese a suo carico sanzioni “senza precedenti”, che mirano a “interferire con l’indipendenza giudiziaria e processuale della Corte” riguardo alle indagini su presunti crimini di guerra statunitensi in Afghanistan.

di Noa Landau e Reuters

Haaretz, 3 settembre 20920

La procuratrice della CPI, Fatou Bensouda. Eva Plevier / Reuters

Il segretario di Stato Mike Pompeo ha detto che mercoledì gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni alla procuratrice della Corte Penale Internazionale (CPI) Fatou Bensouda, a causa della sua indagine sull’eventualità che le forze americane abbiano commesso crimini di guerra in Afghanistan.

Pompeo ha anche affermato che Phakiso Mochochoko, capo della Divisione Giurisdizione, Complementarità e Cooperazione della CPI, è stato inserito nella lista nera delle sanzioni autorizzate a giugno dal presidente Donald Trump che consentono il congelamento dei beni e il divieto di viaggio.

“Oggi facciamo il passo successivo, perché purtroppo la Corte Penale Internazionale continua a prendere di mira gli Americani,” ha detto Pompeo ai giornalisti.

Pompeo ha affermato inoltre che anche le persone e le organizzazioni che continuano a sostenere materialmente Bensouda e Mochochoko rischiano di essere soggette a sanzioni.

Il Dipartimento di Stato ha anche imposto restrizioni al rilascio di visti a persone che, secondo Pompeo, sarebbero coinvolte nelle indagini della Corte sul personale statunitense, sebbene non abbia nominato le persone colpite.

La Corte Penale Internazionale ha condannato fermamente le sanzioni, definendole “un altro tentativo di interferire con l’indipendenza giudiziaria e processuale della Corte e con il suo lavoro cruciale per affrontare gravi crimini che preoccupano la comunità internazionale”.

“Questi atti coercitivi, diretti a un’istituzione giudiziaria internazionale e ai suoi funzionari, sono senza precedenti e costituiscono gravi attacchi contro la Corte, il sistema di giustizia penale internazionale dello Statuto di Roma e lo stato di diritto più in generale”, ha affermato la CPI in una dichiarazione.

Bensouda ha ricevuto a marzo il via libera dalla Corte per indagare se siano stati commessi crimini di guerra in Afghanistan dai Talebani, dai militari afgani e dalle forze statunitensi.

Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno revocato il visto d’ingresso a Bensouda a causa della possibile inchiesta in Afghanistan. Ma in base a un accordo tra le Nazioni Unite e Washington, la procuratrice era ancora in grado di recarsi regolarmente a New York per informare il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sui casi che erano stati deferiti alla corte dell’Aia.

A giugno, Trump ha emesso un ordine esecutivo per imporre sanzioni alla CPI. La mossa è stata coordinata con Israele e discussa con il primo ministro Benjamin Netanyahu.

In una dichiarazione della Casa Bianca emessa in quell’occasione, si legge: “Nonostante i ripetuti inviti da parte degli Stati Uniti e dei nostri alleati a procedere ad una riforma, la Corte Penale Internazionale non ha intrapreso alcuna azione per riformare se stessa e continua a portare avanti indagini politicamente motivate contro di noi e i nostri alleati, incluso Israele”,.

Netanyahu si è congratulato per la decisione di imporre sanzioni alla “Corte Penale Internazionale corrotta e partigiana”, definendola un “tribunale canguro” e un “tribunale politicizzato, con l’ossessione di condurre una caccia alle streghe contro Israele, gli Stati Uniti e altre democrazie che rispettano i diritti umani”.

Netanyahu ha accusato la Corte di fabbricare “accuse stravaganti”, come quella secondo cui “gli Ebrei che vivono nella loro storica patria costituirebbero un crimine di guerra”.

L’anno scorso, la procuratrice della CPI Fatou Bensouda ha dichiarato che ci sono ragionevoli presupposti per indagare Israele sulle sue azioni, ma ha chiesto alla Corte di decidere se la sua giurisdizione si estenda al territorio palestinese.

L’ufficio della procuratrice ha preso atto in particolare delle accuse secondo cui Israele sarebbe coinvolto nella demolizione di proprietà palestinesi e nello sfratto di Palestinesi dalla Cisgiordania e da Gerusalemme Est.

Ha anche fatto riferimento all’operazione Margine di Protezione del 2014, alla guerra nella Striscia di Gaza, nonché al piano israeliano di evacuare i residenti del villaggio beduino di Khan al-Ahmar e alla costruzione israeliana di insediamenti in Cisgiordania.

https://www.haaretz.com/us-news/u-s-imposes-sanctions-on-icc-prosecutor-fatou-bensouda-1.9123566

Traduzione di Donato Cioli – AssopacePalestina

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