Interrogazione al Ministro degli Esteri Di Maio sulla progettata annessione di territorio palestinese a Israele

Apr 30, 2020 | Notizie

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Il 30 aprile, un gruppo di parlamentari ha presentato un’interrogazione al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per conoscere la posizione del Governo italiano riguardo alla prospettata annessione a Israele di parti del territorio palestinese e, più in generale, riguardo al rispetto dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati.

L’on. Pino Cabras è il primo firmatario, insieme ad altri 11 colleghi di vari partiti politici (v. sotto) per la cui costituzione in intergruppo parlamentare stabile si è adoperata -tra gli altri- anche Assopace Palestina.

Interrogazione a risposta orale

Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale – Per sapere

premesso che:

il 6 aprile il Primo Ministro israeliano Netanyahu e il leader del partito “Blu e Bianco” Gantz hanno raggiunto un accordo sui piani di annessione della Cisgiordania in vista della formazione del nuovo governo sostenuto dalle due parti;

secondo quanto riportato da Haaretz, l’annessione formale sarà concordata entro il 1° luglio da un comitato congiunto USA-Israele. La proposta richiede ancora l’approvazione formale da parte del Comitato per gli Affari Esteri e la Difesa del parlamento israeliano e poi dall’intera Knesset;

la popolazione di coloni nei Territori Palestinesi Occupati (TPO), compresa Gerusalemme Est, è aumentata dai 125.600 del 1993 (anno degli Accordi di Oslo) agli oltre 630.000 di oggi, con 143 insediamenti e 113 avamposti;

secondo dati delle Nazioni Unite, nel 2019 le autorità israeliane hanno aumentato del 45% le confische di terre e beni e le demolizioni di case rispetto al 2018;

secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (OCHA), dal 5 marzo (giorno della dichiarazione dello stato di emergenza COVID-19 nei TPO) al 30 marzo sono state demolite o sequestrate 40 strutture, sfollati 26 palestinesi e colpite in altro modo circa 260 persone. La maggior parte delle demolizioni sono avvenute a Gerusalemme, Ramallah e Betlemme, governatorati con la più alta prevalenza di casi COVID-19;

stando ai dati riportati dalla ONG israeliana B’Tselem, dal 2017 al 31 marzo 2020, in Cisgiordania sono state distrutte 313 unità abitative, lasciando senza dimora 1.080 persone, di cui 547 bambini;

nello stesso periodo, sono stati 2.241 gli attacchi di coloni israeliani contro cittadini palestinesi e loro proprietà. Tali episodi sono aumentati del 22% rispetto al 2018 e sono più che raddoppiati rispetto al 2017. l’OCHA ne ha registrati 167 solo nel 2020, di cui 62 dal 5 al 31 marzo;

va anche notato che quest’anno sono stati 60 gli attacchi da parte di palestinesi contro coloni israeliani;

l’organizzazione israeliana per i diritti umani Yesh Din ha rivelato che il 91% dei casi di violenza dei coloni sono stati archiviati senza accusa. Peraltro questi dati riguardano le sole denunce presentate alla polizia israeliana che, secondo alcune stime, costituiscono solo il 5% del totale degli incidenti avvenuti;

buona parte di tali incidenti scaturiscono dalle intimidazioni, minacce e violenza fisica che gli agricoltori palestinesi subiscono quando accedono agli oliveti ricompresi o recintati all’interno degli avamposti dei coloni. Questo fenomeno contribuisce a creare un ambiente ostile per la popolazione locale, conducendo così allo sfollamento delle famiglie palestinesi e all’annessione di fatto delle terre;

nel 2019 sono stati costruiti 11 nuovi avamposti e l’ONU riferisce che, dall’inizio del 2020, quasi 1800 alberi di ulivo sono stati vandalizzati dai coloni israeliani;

in base al diritto internazionale, il governo israeliano ha la responsabilità di proteggere i palestinesi dalla violenza dei coloni, di garantire che vengano indagati gli attacchi violenti e che gli autori siano ritenuti responsabili;

il 22 aprile la Viceministra agli Affari esteri Marina Sereni ha dichiarato che l’annessione della Cisgiordania e della Valle del Giordano sarebbe “un fatto grave”; –

si chiede:

se il Governo non intenda intraprendere opportune iniziative di carattere diplomatico al fine di prevenire un’annessione formale della Cisgiordania e della Valle del Giordano, o parti di esse, e di garantire il pieno rispetto del diritto internazionale generale nonché delle specifiche risoluzioni del Consiglio di Sicurezza;

quali iniziative saranno messe in atto dall’Italia per aiutare le autorità palestinesi nel fronteggiare l’emergenza sanitaria Covid-19;

quali altre iniziative ritiene opportuno intraprendere al fine di garantire il generale rispetto dei diritti umani fondamentali nei Territori Palestinesi Occupati.

FIRME:

Pino CABRAS (M5S), Laura BOLDRINI (PD), Erasmo PALAZZOTTO (SI-SEL-POS-LU), Yana EHM (M5S), Vincenza BRUNO BOSSIO (PD), Stefano FASSINA (PeC), Sabrina DE CARLO (M5S), Mirella EMILIOZZI (M5S), Chiara GRIBAUDO (PD), Riccardo OLGIATI (M5S), Fausto RACITI (PD), Simona SURIANO (M5S).

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