L’Israeliano che reclamava l’evacuazione del contestato villaggio beduino in Cisgiordania costruisce un avamposto illegale nelle vicinanze.

Mag 12, 2019 | Notizie

Boaz Ido sta finanziando la costruzione di una grande struttura fatta con mattoni di paglia e fango a distanza di pochi metri da Khan al-Ahmar, sebbene non sia stato rilasciato alcun permesso di costruzione.I

Yotam Berger
Haaretz, 1 maggio 2019


La struttura fatta con mattoni di paglia e fango su una collina vicino al villaggio di Khan al-Ahmar in Cisgiordania che Ido sta finanziando. Aprile 2019. Emil Salman


Un Israeliano che si è dato da fare per cercar di sfrattare i residenti del contestato villaggio beduino di Khan al-Ahmar sta impiantando un avamposto ebraico non autorizzato a poche centinaia di metri da dove si trova quella stessa comunità in Cisgiordania.

Boaz Ido gestisce il vicino sito turistico Terra della Genesi ed è un membro attivo del Forum Periferia di Gerusalemme (“Forum Otef Yerushalayim” in Ebraico) che cerca di far evacuare i villaggi beduini illegali in questa parte della Cisgiordania.

Khan al-Ahmar è la dimora di molte decine di famiglie provenienti dalla tribù beduina Jahalin, che è originaria del Negev ma che fu forzatamente trasferita nella Cisgiordania negli anni cinquanta. I Beduini vivono in baracche e tende che proteggono anche le loro pecore. I tentativi di espellere gli abitanti del villaggio hanno provocato critiche a livello internazionale. Il villaggio è diventato un simbolo della battaglia tra Israele e i Palestinesi per il controllo di quella parte di Cisgiordania che si trova vicina a Gerusalemme.

Una visita al sito del nuovo avamposto ebraico rivela che la struttura di paglia e fango è stata costruita grazie al lavoro degli Israeliani delle comunità cooperative del moshav. Ci hanno detto che il progetto è sostenuto da Ido, che possiede anche un oliveto nella zona, ed è realizzato usando i metodi sostenibili studiati da loro stessi.

In una conversazione telefonica con Haaretz (quotidiano liberal israeliano, N.d.T.), Ido ha confermato che “si può dire” che sta sostenendo il nuovo insediamento, ma ha rifiutato di rispondere ad altre domande sul progetto. Quando gli è stato domandato se ci fosse qualche connessione tra il nuovo sito e l’altro insediamento di Haro’e Ha’ivri, che sta su una sommità di fronte, ha detto: “Non sei autorizzato a saperlo” e poi ha interrotto la comunicazione.

Informazioni provenienti dall’Amministrazione Civile israeliana in Cisgiordania, ottenute dalla organizzazione israeliana di sinistra Kerem Navot, indicano che il sito del nuovo avamposto appartiene al vicino importante insediamento di Ma’aleh Adumim ed è considerato terra dello stato dopo che è stato espropriato dal governo israeliano. Non ci sono mi stati piani ufficiali di costruzione e nessun permesso di costruzione è stato mai rilasciato per il sito.

L’Amministrazione Civile ha reagito alla costruzione emettendo ordini di fermo-lavori. Una fonte da detto che copie dell’ordine sono state distribuite presso l’avamposto diverse settimane fa, ma una visita recente ha rivelato che l’ordine viene ignorato e che le attività sono ancora in corso. Questo rende lo stato dell’insediamento identico, da un punto di vista legale, a Khan al-Ahmar che Ido ha richiesto fosse evacuato. Anche il villaggio Beduino è stato costruito su un terreno controllato dallo stato senza permessi e in violazione degli ordini dell’Amministrazione Civile.

Da parte sua, Kerem Navot che sorveglia l’attività dell’avamposto e si adopera per prevenire l’espropriazione della terra palestinese da parte degli Israeliani, ha detto che a suo avviso Boaz Ido ha deciso di fondare un nuovo insediamento ebraico nell’area. “Non c’è da meravigliarsi che uno che ha investito così tanta energia nello sfrattare i vicini Beduini che erano nell’area decine di anni prima di lui sia la stessa persona che sta investendo moltissima energia per controllare una terra a cui non ha neanche un’ombra di diritto,” ha commentato l’organizzazione.

Ido, che vive nell’area, si guadagna da vivere con il sito turistico Terra della Genesi.

Nel Novembre 2017, per esempio, ha partecipato ad una riunione con il Primo Ministro Benjamin Netanyahu nella quale il premier ha espresso la sua intenzione di evacuare i Beduini dai villaggi non autorizzati dell’area.

Ido ha anche partecipato ad una sessione della Knesset (il parlamento israeliano, N.d.T.) sulla questione e ha ragguagliato i membri di un sottocomitato del parlamento su una visita ai siti di costruzioni illegali arabe in Area C.

Secondo il sito web della stazione radio dei coloni Arutz Sheva, riferendosi alla principale arteria stradale verso Gerusalemme nell’area, Ido ha detto ai membri della Knesset riguardo alla visita: “Non possiamo perdere il controllo della Strada 1 (Route 1) e permettere costruzioni illegali [arabe] come nel Negev. Stiamo lavorando ininterrottamente sul terreno e sono contento che per la prima volta, nel 2016, la cooperazione con l’Amministrazione Civile sia stata incrementata, con i relativi risultati: uno stop alle costruzioni illegali e anche una piccola riduzione del numero di strutture sul terreno.”

https://www.haaretz.com/israel-news/.premium-israeli-who-sought-evacuation-of-west-bank-bedouin-village-builds-outpost-nearby-1.7188205

Traduzione di Gianluca Ramunno

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