Continuano ad arrivare messaggi di approvazione per il Parlamento Sudafricano.

Ago 18, 2017 | Notizie

Messaggi di sostegno continuano ad arrivare al Parlamento Sudafricano che ha ignorato una delegzione israeliana.

Baleka Mbete, presidente dell’Assemblea Nazionale del Sud Africa

15 agosto 2017.

È arrivato un fiume di messaggi a sostegno della posizione presa dal Parlamento del Sud Africa che ha rifiutato la visita di una delegazione israeliana. Fatah, un membro dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), partito fratello dell’ANC (Nazional African National Congress) che è al governo in Sud Africa, ha scritto al Parlamento Sudafricano, dicendo:

“Fatah loda il Parlamento del Sud Africa per aver inviato un chiaro e forte messaggio al regime israeliano, rifiutandosi di incontrare i suoi funzionari. La decisione del Sud Africa ha i suoi precedenti nelle raccomandazioni del partito di governo del Sud Africa di ridurre l’Ambasciata Sudafricana a Tel-Aviv. Confidiamo di vedere un continuo raffreddamento delle relazioni tra i due Paesi, a dimostrazione della condanna da parte del Sud Africa del trattamento inaccettabile da parte di Israele… Rendiamo onore a tutte le organizzazioni di solidarietà Sudafricane, ai gruppi per i diritti umani, il movimento BDS locale, i sindacati e quanti altri sono rimasti determinati a sostenere la lotta Palestinese contro l’apartheid Israeliano.” (Clicca qui per la lettera completa di Fatah)

Anche il partito politico palestinese PFLP, che annovera tra i suoi capi di spicco Leila Khaled, ha inviato una lettera di supporto, dichiarando:

“Lodiamo la vostra decisione di rifiutare la delegazione Israeliana attesa in visita in Sud Africa! Ci congratuliamo per il supporto del gruppo Parlamentare dell’ANC su questa questione e confidiamo nel fatto che anche altri partiti abbiano adottato posizioni simili, per non fraternizzare con il Governo Israeliano!” (Clicca qui per la lettera completa del PFLP)

I membri della Comunità Ebraica Sudafricana, attraverso l’organizzazione “Ebrei Sudafricani per una Palestina Libera”, hanno accolto questa presa di distanza dicendo:

“Noi, come Ebrei Sudafricani, accogliamo caldamente la decisione del Parlamento del Sud Africa di rifiutare una delegazione Israeliana in visita. Come la raccomandazione di ridimensionare la nostra ambasciata a Tel-Aviv, questo rifiuto della proposta israeliana è una forma di azione concreta che va oltre la mera retorica, che invia un chiaro messaggio a Israele: finché occuperete illegalmente i territori Palestinesi, non sarà tutto come se niente fosse. Il messaggio di questa decisione è che… noi, come Paese, stiamo con i Palestinesi oppressi e con i loro vicini Ebrei alleati che stanno combattendo per porre fine all’Apartheid israeliana, con la promozione di azioni di solidarietà e con il boicottaggio BDS … Il Parlamento del Sud Africa, infatti, sta rispecchiando il punto di vista della maggioranza della nostra gente nel rifiutare di incontrarsi con questa delegazione israeliana.” (Clicca qui per il comunicato stampa completo del SAJFP).

La comunità ebraica sud africana a sostegno di una Palestina libera (SAJFP), per disincentivare chiunque altro avesse intenzione di incontrare la delegazione israeliana, ha deciso di unirsi alla voce palestinese con tali parole:

“A coloro che stanno ancora valutando di incontrare tale delegazione israeliana o qualsiasi altra delegazione possa esserci in futuro: noi vi invitiamo ad astenervi dal farlo- in tal caso sappiate che danneggereste la causa del popolo Palestinese, degli “Ebrei Sud Africani per una Palestina Libera” (SAJFP), dei progressisti israeliani e degli ebrei del Sud Africa che si oppongono agli abusi dei diritti umani, i quali includono anche il trattamento che Israele sta riservando al popolo palestinese”.

Le organizzazioni che si sono pronunciate a sostegno della scelta fatta dal Parlamento Sudafricano includono HAMAS, COSTATU ed altre (clicca qui). Le schiaccianti risposte a sostegno della corretta posizione presa dal Parlamento, guidato dall’ANC, rivelano chiaramente che il nostro paese non deve essere terreno di gioco per il regime di Apartheid di Israele e per i suoi servitori.

Questa azione viene non solo apprezzata, ma manda anche un chiaro messaggio ai ministeri del nostro governo, ossia che la classe dirigente politica sudafricana, eletta dai cittadini, non si presta ad amoreggiare col regime oppressivo israeliano. La posizione che chiede di ridurre i rapporti con Israele deve essere rispettata da tutti i funzionari. Nel Governo Sudafricano ci sono infatti alcuni impiegati e non-impiegati che si sono comportati in maniera tale da tradire l’impegno di solidarietà con il popolo palestinese ed è dunque importante che se ne chieda loro conto e, se necessario, vengano richiamati.

L’Organizzazione sudafricana per il BDS, a favore dei diritti umani e in solidarietà con i Palestinesi, apprezza la posizione forte presa dal nostro Parlamento, dato che anche noi Sudafricani, sotto apartheid abbiamo vissuto nelle stesse condizioni in cui i Palestinesi sono costretti a vivere oggi sotto l’occupazione: nei Palestinesi, nella loro sofferenza, nella lotta e nella gioia, noi rivediamo noi stessi.

Noi, una volta, siamo stati i beneficiari dei boicottaggi del mondo intero, delle sanzioni e dei disinvestimenti, che ci aiutarono a metter fine alla tirannia razzista presente proprio qui, nella nostra terra. Dunque speriamo che possa avvenire lo stesso per i Palestinesi e per i loro alleati israeliani che lottano per la fine dell’Apartheid israeliana e per una pace giusta.

[Per leggere la dichiarazione di Siphosezwe Masango, Presidente del Gruppo parlamentare di studio sulla Cooperazione e le Relazioni Internazionali, clicca qui. Masango, oltre che membro del Parlamento, è anche Presidente della Commissione parlamentare sulla Cooperazione e le Relazioni Internazionali].

Rilasciato da Kwara Kekana, a nome del BDS-Sud Africa.

Traduzione di Giada Stella e Claudio Trapani

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