Lettera a Gentiloni: l’Italia non partecipi a progetti EU che tollerano le pratiche illegali di Israele

Nov 4, 2016 | Campagne

Roma, 20 ottobre 2016

All’attenzione del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale

Paolo Gentiloni

Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale, Farnesina – Roma

Oggetto: Horizon2020 progetto LAW TRAIN

 

Gentile Ministro,

Come cittadini/e italiani/e portiamo alla Sua attenzione il progetto LAW TRAIN, parte del ciclo di finanziamento da parte della UE di Horizon 2020.

LAW TRAIN sta costruendo una piattaforma tecnologica per unificare la metodologia di interrogatorio tra l’Unione Europea e le forze di polizia israeliane. Il progetto è coordinato da Israele e include la partecipazione del Ministro israeliano della pubblica sicurezza/Polizia nazionale, il Servizio Pubblico Federale della Giustizia del Belgio e il Ministro degli Interni di Spagna/Guardia Civile[1] In Agosto di quest’anno, il Ministro della Giustizia del Portogallo e la sua polizia si sono ritirati dal progetto dopo una significativa campagna della società civile che denunciava il progetto perché rappresenta di fatto una normalizzazione delle pratiche più crudeli utilizzate da Israele, inclusa la tortura fisica e psicologica, il maltrattamento, la detenzione arbitraria, le minacce, la discriminazione razziale.[2] In Settembre un’ ampia coalizione di società civile del Belgio, ha avviato una campagna per fare pressione sul Ministro e l’Università KU di Lovanio perché escano dal progetto.

Attualmente il progetto LAW TRAIN è nella fase di formazione del suo Comitato consultivo. Dal momento che esso costituisce un grave particolare caso di cooperazione con l’ apparato militare, la polizia e il settore sicurezza di Israele, chiediamo che l’ Italia non fornisca sostegno e non partecipi a questo progetto.

La Polizia Nazionale e il Servizio carcerario di Israele, controllati dal Ministro della Pubblica Sicurezza, sono stati più volte denunciati da organizzazioni per i diritti umani Palestinesi e internazionali, per violazioni sistematiche e continue dei Diritti umani e del Diritto internazionale nelle loro pratiche. Facendo eco a queste denunce, fin dal 1994, il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha insistentemente ma senza successo chiesto ad Israele di porvi rimedio. Questi metodi sono parte del sistema israeliano di repressione, controllo militare e discriminazione razziale (apartheid) contro il popolo Palestinese; ad essi si aggiungono pratiche di „detenzione amministrativa” (carcere preventivo e senza un corretto processo), arresti arbitrari e punizioni collettive.

LAW TRAIN mette in discussione la credibilità del nostro paese come promotore di Diritti umani e rischia di mettere l’Italia in contraddizione con i suoi impegni e regole e con i suoi obblighi rispetto al Diritto Internazionale. Di fatto produce una complicità attiva del nostro paese con le violazioni dei Diritti umani e del Diritto internazionale da parte di Israele:

  • La cooperazione con le forze di polizia israeliane e il Ministro della Pubblica Sicurezza è in palese contraddizione con il principio della UE „di garantire che venga messo in atto il divieto assoluto e non derogabile di tortura e altri maltrattamenti” [3]. Nonostante la pratica israeliana degli interrogatori includa l’uso sistematico della tortura e dei maltrattamenti, LAW TRAIN lavora con la partecipazione di forze di polizia a tutti i livelli del progetto per usare la loro esperienza negli interrogatori. Inoltre, Israele condivide con la UE e i suoi Stati membri informazioni, anche se tali dati sono stati ottenuti con interrogatori spesso condotti con l’uso della tortura e del maltrattamento. La UE ha una chiara politica contro l’uso di dati ottenuti utilizzando la tortura. [4].
  • Per condurre i propri compiti, conversazioni online, ecc. come previsto dal progetto, i funzionari di polizia partecipanti non lasceranno la loro sede centrale nella Gerusalemme est occupata. Quindi, parte del progetto verrà realizzata nei Territori Occupati Palestinesi in violazione delle linee guida riguardanti l’ammissibilità di entità israeliane attive nei territori occupati.[5]
  • Consentendo ad Israele di utilizzare la tecnologia sviluppata per addestrare i propri funzionari di polizia, il progetto sostiene e legittima le pratiche illegali di Israele.
  • Questo rischia di attivare la proliferazione di trattamenti inumani nei sistemi giudiziari europei, mettendo in pericolo i cittadini UE.
  • La ”creazione di modelli per simulare scenari di terrorismo’[6] coordinata dalle istituzioni Israeliane, rischia di alimentare l’islamofobia e pregiudizi razzisti nella preparazione del personale di polizia e carcerario europeo.

Noi crediamo che l’Italia, come promotore di Diritti umani, si ponga in una posizione molto controversa di incoerenza se finanzia e coopera con istituzioni che violano sistematicamente i Diritti umani, anziché mettere in atto strumenti per difendersi dalla cooperazione con tali istituzioni.

Per questa ragione:

  • Chiediamo di garantire che nessuna delle nostre istituzioni parteciperà al Comitato consultivo del progetto LAW TRAIN e che, nel caso tale partecipazione già esista, di seguire l’esempio del Portogallo e ritirarsi.
  • Chiediamo di fare pressioni perché la UE metta fine al finanziamento delle aziende del militare e della sicurezza nazionale di Israele così come delle istituzioni del militare e della sicurezza israeliani all’interno di Horizon 2020, come passo necessario verso una politica della UE che promuova efficacemente Diritti umani e Diritto internazionale in Palestina.

In attesa di una Sua risposta e sperando nel Suo sostegno, porgiamo distinti saluti

Firmano:

 

AssopacePalestina www.assopacepalestina.org

Associazione Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese https://www.facebook.com/amicipalestina

Comitato ”Con la Palestina nel cuore”

Cultura è Libertà   http://palestinaculturaliberta.wordpress.com

Donne in nero   donneinnero.blogspot.it

Fiom Cgil Ufficio Internazionale   www.fiom-cgil.it

La Rete della Pace   www.retedellapace.it

Oltre il Mare   www.associazioneoltreilmare.com

Pax Christi Italia   www.paxchristi.it

Rete Romana di Solidarietà con la Palestina https://www.facebook.com/pages/Rete-Romana-di-solidarieta

Ulaia arte sud   www.ulaia.org

Un Ponte per   www.unponteper.it

 

[1]                http://www.stopthewall.org/sites/default/files/LAWTRAIN%20-%20EU%20license%20for%20Israeli%20torture.pdf

[2]                https://bdsmovement.net/news/portuguese-government-withdraws-controversial-project-israeli-police-following-bds-pressure

[3]                https://www.eumonitor.eu/9353000/1/j9vvik7m1c3gyxp/vj6ipo91b0v2

[4]                “[…] informazioni che siano state chiaramente ottenute da uno Stato terzo in ovvia violazione dei diritti umani non dovranno essere utilizzate” http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:325:0006:0011:EN:PDF

[5]                https://eeas.europa.eu/delegations/israel/documents/related-links/20130719_guidelines_on_eligibility_of_israeli_entities_en.pdf

[6]                http://cordis.europa.eu/project/rcn/194874_en.html

 

 

 

 

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