L’insegnante migliore al mondo lavora in un campo profughi (palestinese)

Mar 15, 2016 | Notizie

Articolo pubblicato su La Repubblica il 13/03/2016

Hanan Al Hroub

DUBAI – Hanan Al Hroub, 43 anni, giovane palestinese nata e cresciuta nel campo di Betlemme, ha vinto il Premio Nobel per il miglior professore 2016, assegnato dalla Fondazione Varkey durante il global forum per l’educazione che si è svolto a Dubai. Il nome del vincitore è stato comunicato via video da Papa Francesco, che ha ricordato “l’importanza degli insegnanti, costruttori della pace, creatori dell’incontro. I bambini devono imparare giocando, imparando l’allegria, auguri alla maestra Hanan”.

A consegnare il premio – come accade a una cerimonia degli Oscar – l’attore Matthew McConaughey: “Sono fiero di essere qui perché, come figlio di una maestra di asilo, so quanto contano i docenti nella nostra vita”. Come ha concordato l’ex presidente americano Bill Clinton, che, parlando via video, ha definito i professori “veri  eroi”. Il vicepresidente Joe Biden ha ricordato che i docenti lo hanno segnato, ispirato, sottolineando come l’educazione sia la chiave di un futuro migliore” . Stesse parole deI Principe William d’Inghilterra, partner nei progetti di educazione della Fondazione Varkey, che ha sottolineato “la dedizione dei professori nei confronti dei più poveri e deboli”.

Un milione di euro in palio.  Un milione di euro il premio in palio che la professoressa Hanan userà per combattere la violenza. “Dobbiamo insegnare ai nostri bambini che le nostre uniche armi sono il sapere e l’educazione”. Lei lo ha fatto. Dopo che il marito era rimasto ferito dai soldati israeliani sotto gli occhi dei figli, i suoi ragazzi non riuscivano più a studiare, non uscivano di casa e allora la donna si è trasformata nella loro insegnante. A casa ha messo a punto un sistema che ora applica nelle scuole del campo. Un sistema fatto di gioco, fiducia, collaborazione e rispetto, che ha portato ad abbassare la tensione nelle classi e migliorare i risultati scolastici. Non solo. Oggi l’insegnante Hanan è convinta che l’istruzione aiuterà i palestinesi a “riprenderci la nostra terra, che ci hanno tolto perché eravamo ignoranti”.

Al “Nobel” ottomila i concorrenti. Al Premio Varkey, organizzato sotto il patrocinio del primo ministro degli Emirati Arabi Uniti, Rashid Al Maktoum, hanno partecipato ottomila docenti. Tra i dieci finalisti dei cinque continenti, un’insegnante afgana che ha creato scuole per ragazze nei campi profughi pachistani, professori di economia capaci di coinvolgere gli studenti in progetti per aiutare chi vive negli slum in Kenya. E docenti anglosassoni che insegnano ad amare la matematica tra giochi e video, maestri che hanno usato la musica hip hop per avvicinare gli alunni alla letteratura o hanno lavorato nei quartieri a luci rosse di Mumbai. Convinti, tutti, che l’educazione sia la via per il cambiamento sociale.

Anche gli insegnanti italiani avranno il loro Nobel. Un premio tutto italiano è appena nato per certificare il miglior insegnante italiano, quello che con passione e inventiva ha aiutato nel nostro paese gli studenti a capire, crescere, nonostante tutte le difficoltà e i pochi mezzi. Ad annunciare l’iniziativa – 50mila euro al primo arrivato, 30mila a testa ad altri quattro finalisti da spendere in progetti nelle loro scuole – è stato il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, anche lei in video. Oltre all’Italia lo assegneranno Cina, Argentina, Nigeria, Uganda e la stessa Palestina.

Come candidarsi al premio italiano. Le candidature per il Premio nazionale saranno aperte in primavera. I docenti non potranno candidarsi da soli, ma dovranno essere candidati. Chiunque potrà proporre un nome: un altro membro della comunità scolastica, le famiglie, gli studenti. Una commissione indipendente di esperti sceglierà i cinque vincitori, che riceveranno un budget (50.000 euro al primo, 30.000 agli altri quattro) da utilizzare esclusivamente per realizzare progetti all’interno delle loro scuole. Si tratta, infatti, di un premio all’insegnante, ma nell’ottica della valorizzazione del Iavoro in squadra con gli altri docenti e della capacità di innovare la propria comunità scolastica. I cinque docenti parteciperanno al Global teacher prize 2017 a cui si potrà comunque accedere anche senza aver preso parte all’edizione nazionale.

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