Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi Occupati 12- 18 maggio 2015

Mag 26, 2015 | Rapporti Palestina OCHA

I Rapporti ONU OCHAoPt vengono pubblicati settimanalmente in lingua inglese, araba ed ebraica; contengono ochainformazioni, corredate di dati statistici e grafici, sugli eventi che riguardano la protezione dei civili nei territori palestinesi occupati Sono scaricabili dal sito Web di OCHAoPt, alla pagina: http://www.ochaopt.org/reports.aspx?id=104&page=1

Chi vuole una lettura ancora più veloce trova qui il nostro manifesto settimanale (n°118), basato su un riassunto del Rapporto.

87 palestinesi, tra cui 18 bambini di cinque anni e tre donne, sono stati feriti dalle forze israeliane durante scontri in Cisgiordania; 29 di queste lesioni sono state causate da proiettili di arma da fuoco. La maggior parte dei ferimenti si è verificata nel contesto di una marcia di israeliani verso la Città Vecchia di Gerusalemme Est, per celebrare quello che gli israeliani chiamano il “Giorno di Gerusalemme”. Ulteriori scontri, con conseguenti feriti, sono scoppiati nel corso di una visita di circa 4.000 israeliani alla Tomba di Giuseppe, nella città di Nablus, oltreché nelle manifestazioni commemorative del 67° anniversario di ciò che per i palestinesi è il “Giorno della Nakba”.

Nella Striscia di Gaza, ad ovest di Beit Lahia, 74 membri delle forze di sicurezza palestinesi sono rimasti feriti nel tentativo di rimuovere ordigni inesplosi; anche due civili sono rimasti feriti in un incidente dello stesso tipo, ad est della città di Gaza. Dal cessate il fuoco del mese di agosto 2014, undici palestinesi, tra cui un minore, sono stati uccisi dalle esplosioni di residuati bellici ed altri 123, tra cui 22 minori, sono rimasti feriti.

Striscia di Gaza: registrati nella settimana almeno 20 episodi di apertura del fuoco da parte delle forze israeliane in Aree ad Accesso Riservato, in terra ed in mare, oltre a tre episodi in cui le forze navali egiziane hanno aperto il fuoco verso imbarcazioni palestinesi che si avvicinavano alle acque egiziane. Non sono stati segnalati feriti né danni.

In Area C, le autorità israeliane hanno demolito parzialmente una struttura commerciale in Silwad (Ramallah) per mancanza dei permessi israeliani di costruzione; il provvedimento colpisce una famiglia di rifugiati palestinesi. Per motivi analoghi, nella Valle del Giordano, in due diverse località (in Al Jiftlik Abu al ‘Ajaj ed in Umm Al Obor), le autorità israeliane hanno confiscato due chilometri di tubi per irrigazione finanziati da donatori. Nella scorsa settimana (fatto non segnalato nel precedente Rapporto) le forze israeliane avevano abbattuto una linea elettrica, costituita da 30 pali e 3000 metri di cavo, che alimentava il villaggio di Um Sidra, vicino ad Ar Ramadin (Hebron); la demolizione ha colpito l’intero paese (circa 35 famiglie).

Contro palestinesi e le loro proprietà sono stati registrati dieci attacchi di coloni israeliani, che hanno causato cinque feriti, tra cui un bambino di 18 mesi ed una coppia di anziani, feriti in due separati incidenti dal lancio di pietre. Almeno 959 alberi e alberelli sono stati incendiati o sradicati ed almeno 22 veicoli, tra cui uno delle Nazioni Unite, sono stati danneggiati dal lancio di pietre.

Nei pressi dell’insediamento di Gush Etzion un palestinese si è schiantato con il suo veicolo contro una stazione di autobus israeliani, provocando il ferimento di quattro israeliani. Secondo il DCO [Ufficio di Coordinamento Distrettuale] palestinese, si è trattato di un incidente involontario. I mezzi di informazione israeliani hanno segnalato sette attacchi di palestinesi con conseguenti lesioni o danni a proprietà di israeliani; tutti gli episodi si sono svolti in Cisgiordania e sono consistiti nel lancio di pietre, per lo più a veicoli di coloni israeliani, ed hanno causato lesioni a quattro israeliani e danni a tre veicoli.

Durante la settimana le autorità egiziane hanno tenuto chiuso il valico di Rafah in entrambe le direzioni. Il valico è rimasto permanentemente chiuso dal 24 novembre 2014, a seguito di un attacco in Sinai, tranne che per 12 giorni, durante i quali è stato parzialmente aperto.

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