Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi Occupati 19-25 agosto 2014

Set 9, 2014 | Rapporti Palestina OCHA

Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi Occupati

UNITED NATIONS –  Office for the Coordination of Humanitarian Affairs 

Office for the Coordination of Humanitarian Affairs: www.ochaopt.org

riguardante il periodo:   19 – 25 agosto 2014

ocha

Nota:

I Rapporti ONU OCHAoPt vengono pubblicati settimanalmente in lingua inglese, araba ed ebraica; contengono informazio-ni, corredate di dati statistici e grafici, sugli eventi che riguardano la protezione dei civili nei territori palestinesi occupati.

ð  sono scaricabili dal sito Web di OCHAoPt, alla pagina:  http://www.ochaopt.org/reports.aspx?id=104&page=1

L’Associazione per la pace – gruppo di Rivoli, traduce in italiano l’edizione inglese dei Rapporti (in caso di discrepanze, fa testo la versione in lingua originale); nella versione italiana non sono riprodotti i dati statistici ed i grafici. Nella prima pagi-na viene presentato uno stringato riassunto degli eventi settimanali descritti nel Rapporto.

ð  sono scaricabili dal sito Web della Associazione per la pace – gruppo di Rivoli, alla pagina:

https://sites.google.com/site/assopacerivoli/materiali/rapporti-onu/rapporti-settimanali-integrali

Riassunto

Cisgiordania

  • 14enne palestinese ucciso (da arma da fuoco) e 79 feriti.
  • Cresce l’uso di armi da fuoco per il controllo della folla: colpiti da proiettili il 38% dei 2.218 feriti dal 7 luglio ad oggi; erano il 4% nel 2013. Venti i morti, di cui 3 minori, nello stesso periodo.
  • 96 operazioni di ricerca-arresto in questa settimana. In una di esse aggredita, arrestata ed interrogata per 6 ore, una donna incinta di 6 mesi. Secondo la donna, le sono state negate cure mediche ed ha continuato a sanguinare da una ferita alla gamba. Dal 12 giugno sono state effettuate 1.454 operazioni di ricerca-arresto ed arrestati 2.100 palestinesi.
  • Reciproche aggressioni tra palestinesi e coloni israeliani: 12 episodi.
  • 11 abitazioni palestinesi demolite in Area C (3 di esse erano centenarie). Solo 1% dell’area è stato pianificato per l’edilizia palestinese.

Striscia di Gaza

nota: i Rapporti OCHAoPt riguardanti la Striscia di Gaza, in questa fase densa di avvenimenti, vengono rilasciati con cadenza circa giornaliera. Sono reperibili (in lingua inglese) al seguente indirizzo: http://www.ochaopt.org/reports.aspx?id=1010272&page=1

Alcuni dati (relativi al periodo 7 luglio – 28 agosto 2014) estratti dal Rapporto del 28 agosto:

2.104    palestinesi uccisi (di cui 1.462 civili, tra cui 495 minori);

69    israeliani uccisi (di cui 64 soldati);

108.000    persone senza casa;

solo il 10%  della popolazione riceve acqua una volta al giorno (per 6 / 8 ore);

18    ore al giorno la durata dei blackout elettrici programmati.

 

 

Testo completo del Rapporto ONU-OCHAoPt

riguardante il periodo:  19 – 25 agosto 2014

 

 

Cisgiordania (West Bank)

 

Ragazzo 14enne ucciso e almeno 79 palestinesi feriti in scontri

Durante la settimana le forze israeliane hanno ucciso un ragazzo e ferito almeno 79 palestinesi, tra cui 23 minori e una donna, per lo più in scontri avvenuti durante le continuate proteste contro l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Nessun ferito è stato segnalato tra le forze israeliane.

Il 25 agosto, un 14enne è morto per una ferita di arma da fuoco subita il 22 agosto, nei pressi del checkpoint di Beit Furik (Nablus), quando venne colpito dalle forze israeliane durante una protesta contro l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Questo decesso porta a 20, di cui tre minori, il numero di morti in Cisgiordania a partire dall’inizio dell’offensiva di Gaza. Durante lo stesso incidente, le forze israeliane hanno ferito con proiettili di arma da fuoco altre 8 persone, tra cui quattro minori (uno di nove anni).

Durante le proteste di questa settimana contro gli eventi di Gaza, ci sono stati almeno 22 scontri nel corso dei quali sono avvenuti ferimenti. Il più alto numero di lesioni è stato registrato nei Governatorati di Hebron (39 lesioni) e di Gerusalemme (19). Circa la metà delle persone ferite in questo settimana sono state colpite da proiettili di gomma o di metallo rivestito di gomma, il 28% circa sono state ferite da proiettili di arma da fuoco mentre le restanti persone hanno dovuto essere curate per inalazione di gas lacrimogeno oppure hanno subito lesioni a seguito di aggressioni fisiche da parte delle forze israeliane.

L’uso di armi da fuoco per il controllo della folla è andato crescendo dall’inizio delle proteste contro l’offensiva su Gaza del 7 luglio: dei 2.218 ferimenti registrati in Cisgiordania dal 7 luglio al 25 agosto 2014 [data di chiusura di questo Rapporto], il 38% sono stati provocati da proiettili di arma da fuoco, rispetto al 14% riscontrato nel primo semestre del 2014 ed al 4% nell’arco del 2013.

Inoltre, benché il numero assoluto di minori feriti (345) durante questo periodo  sia aumentato significativamente rispetto alle precedenti settimane, esso rappresenta il 16% del totale dei feriti  nello stesso periodo (2.218), con un decremento rispetto alla percentuale dei minori feriti nel primo semestre del 2014 (29%) e a quella del 2013 (32%).

Ciò suggerisce che, da quando è cominciata l’offensiva su Gaza, sia aumentato, rispetto ai periodi precedenti, il coinvolgimento di adulti nelle manifestazioni di protesta e negli scontri.

 

 

Continuano in modo intenso le operazioni di ricerca e arresto

Durante la settimana, in tutta la Cisgiordania sono state registrate 96 operazioni di ricerca-arresto, rispetto ad una media di 86 operazioni/settimana nei primi cinque mesi del 2014, prima del rapimento ed uccisione di tre giovani israeliani il 12 giugno, e di 75 operazioni/settimana durante il 2013. Nel complesso, a partire dal 12 giugno, sono state effettuate 1.454 operazioni e circa 2.100 palestinesi sono stati arrestati.

Il più alto numero di operazioni di ricerca-arresto è stato riscontrato nel sud della Cisgiordania. Durante il periodo di riferimento [19-25 agosto], 26 delle 96 operazioni di ricerca-arresto sono state compiute ad Hebron e Betlemme, portando a 505 il totale di queste operazioni svolte dal 12 giugno in questi due Governatorati.

Il 19 agosto, in una azione di ricerca-arresto nella città di Hebron, le forze israeliane hanno aggredito fisicamente una donna incinta di sei mesi, poi l’hanno arrestata ed interrogata per circa sei ore nella stazione di polizia di Kiryat Arba. Secondo la donna, le sono state negate cure mediche ed ha continuato a sanguinare da una ferita alla gamba che richiedeva punti di sutura. Nello stesso episodio, il fratello è stato picchiato sulla sua gamba fratturata ed arrestato.

Secondo informazioni fornite ad OCHA da varie fonti, dal 1° giugno, le forze israeliane hanno fatto irruzione in 1.414 abitazioni, causando danni in circa 280 di esse ed interessando oltre 12.050 palestinesi nel sud della Cisgiordania.

 

 

Molteplici episodi di lancio di pietre e di bottiglie incendiarie tra palestinesi e coloni israeliani

In questa settimana sono stati registrati otto episodi di violenza di coloni con conseguenti lesioni alle persone o danni alle proprietà, portando il totale di tali episodi a 225 dall’inizio del 2014. Inoltre, ci sono stati sei altri episodi con conseguenti lesioni personali o danni alle proprietà di coloni.

Durante il periodo in esame, in tre accadimenti separati, altrettanti palestinesi sono stati fisicamente aggrediti: nella zona H2 di Hebron controllata da Israele, in Mikhmas (Gerusalemme) ed in Gerusalemme Ovest. Dall’inizio del 2014, 63 palestinesi sono stati fisicamente aggrediti e feriti da parte di coloni, rispetto ai 72 casi analoghi del 2013.

Quattro casi con danni alle proprietà sono stati registrati durante la settimana ed hanno riguardato il lancio di pietre contro veicoli palestinesi in due incidenti separati in Betlemme e Tulkarem; il lancio di bottiglie incendiarie verso un parco per famiglie nel villaggio di Dura al Qari’ (Ramallah) ed atti di vandalismo e scritte “vendetta” in diversi punti del parco; investimento e uccisione di cinque pecore e ferimento di altre cinque appartenenti ad un palestinese della Comunità di Mak-Hul (Tuba).

In questa settimana, il 20 agosto, è stato segnalato un ulteriore tentativo di rapimento di un minore palestinese da parte di israeliani nel quartiere di Beit Hanina, in Gerusalemme Est, facendo salire ad un minimo di nove il numero di tali segnalazioni nella sola Gerusalemme Est dal 13 giugno 2014.

Durante la settimana sono stati segnalati episodi che non hanno provocato lesioni: minacce verbali a dipendenti delle Nazioni Unite (Gerusalemme), lancio di pietre contro veicoli (Jericho) e livellamento di un terreno privato di proprietà palestinese vicino a Kisan (Betlemme).

In uno di questi attacchi, il 21 agosto, coloni israeliani, accompagnati dalle forze israeliane, hanno lanciato bombe sonore contro una casa palestinese nella zona H2 della Città Vecchia di Hebron. Il 25 agosto, un gruppo di coloni, accompagnato dalle forze israeliane, è entrato nel villaggio di Haris Kifl (Salfit), secondo quanto riferito per visitare un sito religioso ebraico. Nel frattempo, le forze israeliane avevano chiuso gli ingressi del villaggio e vietato il movimento di palestinesi nella zona. Non sono stati segnalati scontri o danni.

Secondo fonti giornalistiche israeliane, il lancio di pietre da parte di palestinesi contro coloni e veicoli di coloni ha causato, in tre diversi episodi, il ferimento di sette israeliani, tra cui un bambino e tre ragazzi. Il bambino è stato ferito da una pietra lanciata nella Città Vecchia di Gerusalemme; i tre ragazzi sono rimasti feriti a seguito del lancio di pietre contro il loro veicolo in Wadi Joz (Gerusalemme Est); e gli altri tre sono rimasti feriti quando il loro veicolo si è ribaltato sulla strada 60, vicino all’ingresso di Beit Ummar (Hebron), a seguito del lancio di pietre da parte di palestinesi. Sono stati inoltre segnalati quattro incidenti, risultanti in danni materiali: in tre di essi sono state scagliate bottiglie incendiarie e, nel quarto, dal Campo Profughi di Shu’fat (Gerusalemme) hanno sparato colpi di arma da fuoco verso l’insediamento colonico di Pisgat Zeev, a Gerusalemme Est; a seguito di ciò le forze israeliane hanno risposto al fuoco e ferito un 20enne palestinese.

 

 

Undici abitazioni demolite in Area C: sfollati 54 palestinesi

Durante la settimana, il 20 agosto, 11 abitazioni e un riparo per animali sono stati demoliti dalle autorità israeliane nei Governatorati di Gerusalemme, Ramallah, Nablus e Tuba. In totale, 54 persone, tra cui 33 minori, sono stati sfollate; tra loro quattro famiglie sfollate per la seconda volta in una anno e quattro famiglie di rifugiati. Tutte le strutture erano situate in Area C e sono state demolite per la mancanza dei permessi di costruzione, portando a 345 il totale delle strutture demolite in Area C dall’inizio del 2014, rispetto alle 350 demolite nell’equivalente periodo del 2013.

Tre delle case demolite erano strutture storiche costruite 100 anni fa nel villaggio di Aqraba (Nablus). Le case erano state ristrutturate dal consiglio del villaggio al fine di ospitare 17 palestinesi, tra cui 12 minori, che ora sono nella situazione di sfollati. Secondo il consiglio del villaggio non era stato emesso nessun ordine di demolizione o preavviso. Le restanti strutture demolite erano situate in due Comunità beduine: Tayba Est (Ramallah), Baqa’a (Gerusalemme), così come il villaggio di Al Aqaba (Tubas). Due famiglie in quest’ultimo Comunità, che si trova in una “zona per esercitazioni a fuoco”, sono state sfollate per la seconda volta in due mesi.

Ancora in Area C e per mancanza dei permessi di costruzione rilasciati da Israele, le autorità israeliane hanno consegnato almeno due ordini di demolizione e cinque ordini di arresto lavori per un totale di sette strutture, nei Governatorati di Tubas, Ramallah e Gerusalemme, riguardanti un totale di 22 persone, tra cui 11 minori.

Oltre il 60% della Cisgiordania è classificata come Area C, dove Israele detiene il controllo completo, compresa la pianificazione e la zonizzazione. Il  70% dell’Area C è compresa entro i confini dei consigli regionali degli insediamenti colonici israeliani (da non confondere con i confini delle municipalità israeliane) ed è interdetta all’uso ed allo sviluppo dei palestinesi. Le costruzioni palestinesi sono fortemente limitate in un altro 29% dell’Area C; solo circa l’1% [uno per cento] dell’Area C è stato pianificato per lo sviluppo edilizio palestinese.

 

 

Striscia di Gaza (Gaza Strip)

nota:  i Rapporti OCHAoPt riguardanti gli eventi della Striscia di Gaza, in questa fase densa di avvenimenti, vengono rilasciati con cadenza circa giornaliera. Sono reperibili (in lingua inglese) al seguente indirizzo: http://www.ochaopt.org/reports.aspx?id=1010272&page=1

 

Il testo seguente è estratto dal più recente di tali Rapporti (28 agosto, ore 8.00):

  • Regge il “cessate il fuoco” a tempo indeterminato entrato in vigore martedì: non sono state segnalate violazioni.
  • I morti palestinesi sono 2.104, di cui 1.462 identificati come civili, tra essi 495 minori, secondo valutazioni preliminari.
  • Decine di migliaia di sfollati interni sono usciti oggi dai rifugi di emergenza. Tuttavia, più di 100.000 persone, le cui abitazioni sono state distrutte o gravemente danneggiate, necessitano di soluzioni abitative.
  • Nonostante le estese riparazioni, blackout elettrici di 18 ore/giorno continuano nella maggior parte delle aree di Gaza e solo il 10% della popolazione riceve l’acqua una volta al giorno.

 

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