Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi Occupati 5-11 agosto 2014

Ago 20, 2014 | Notizie, Rapporti Palestina OCHA

Rapporto sulla Protezione dei Civili nei Territori Palestinesi Occupati

UNITED NATIONS –  Office for the Coordination of Humanitarian Affairs 

Office for the Coordination of Humanitarian Affairs: www.ochaopt.org

ocha

riguardante il periodo:   5 – 11 agosto 2014

Nota:

I Rapporti ONU OCHAoPt vengono pubblicati settimanalmente in lingua inglese, araba ed ebraica; contengono informazio-ni, corredate di dati statistici e grafici, sugli eventi che riguardano la protezione dei civili nei territori palestinesi occupati.

 sono scaricabili dal sito Web di OCHAoPt, alla pagina:  http://www.ochaopt.org/reports.aspx?id=104&page=1

L’Associazione per la pace – gruppo di Rivoli, traduce in italiano l’edizione inglese dei Rapporti (in caso di discrepanze, fa testo la versione in lingua originale); nella versione italiana non sono riprodotti i dati statistici ed i grafici. Nella prima pagi-na viene presentato uno stringato riassunto degli eventi settimanali descritti nel Rapporto.

ð  sono scaricabili dal sito Web della Associazione per la pace – gruppo di Rivoli, alla pagina:

https://sites.google.com/site/assopacerivoli/materiali/rapporti-onu/rapporti-settimanali-integrali

Riassunto

Cisgiordania

  •          4 palestinesi uccisi e 150 feriti dalle forze israeliane; tra essi 71 minori e 2 donne. Molti colpiti da arma da fuoco. Fra i morti, 11enne colpito alla schiena dalle forze israeliane; la polizia militare apre un’indagine. Feriti anche 2 militari israeliani.
  •          Salgono a 19 i morti (tra cui due minori) e a 2.000 i feriti  in Cisgiordania dall’inizio dell’operazione militare a Gaza.
  •          A Tammun ordigno inesploso uccide un pastore 18enne palestinese e ferisce il  fratello 12enne.
  •          Perdura la tensione (e gli scontri) fra palestinesi e coloni israeliani; in particolare a Gerusalemme Est, dove vengono segnalati tentativi di rapimento di minori palestinesi da parte di coloni.
  •          Quest’anno già 7.200 alberi sono stati danneggiati da coloni israeliani.
  •          3 strutture demolite ad Hebron e Jenin e consegnati 17 ordini di arresto-lavori nel sud della Cisgiordania. Requisiti 12.000 mq di uliveto vicino a Ma’ale Shomron per rafforzare la Barriera.

Striscia di Gaza

nota: i Rapporti OCHAoPt riguardanti la Striscia di Gaza, in questa fase densa di avvenimenti, vengono rilasciati con cadenza giornaliera. Sono reperibili (in lingua inglese) al seguente indirizzo: http://www.ochaopt.org/reports.aspx?id=1010272&page=1

Alcuni dati (relativi al periodo 7 luglio – 18 agosto 2014) estratti dal Rapporto del 18 agosto:

       1.976    palestinesi uccisi (di cui 1.417 civili, tra cui 459 minori);

            67    israeliani uccisi (di cui 64 soldati);

   380.000    persone attualmente ospitate da URNWA, rifugi governativi, famiglie;

          450    milioni di dollari le perdite dell’agricoltura della Striscia di Gaza;

   300.000    le persone finora raggiunte dalla distribuzione di cibo una tantum.

                                           di seguito il Rapporto completo

Testo completo del Rapporto ONU-OCHAoPt

riguardante il periodo:  5 – 11 agosto 2014

 Cisgiordania (West Bank)

 Scontri in Cisgiordania: 19 morti e 2.000 feriti dall’inizio delle operazioni militari a Gaza

Durante la settimana le forze israeliane hanno ucciso quattro palestinesi e ne hanno feriti almeno altri 150, tra cui 71 minori e due donne. I feriti da proiettili di arma da fuoco rappresentano circa un terzo del totale di cui sopra, mentre la maggior parte delle altre lesioni sono state provocate da proiettili di gomma o di metallo rivestito di gomma, oppure sono state causate da inalazione di gas lacrimogeno (necessitante di trattamento sanitario). Anche due membri delle forze israeliane sono rimasti feriti.

Due delle uccisioni e quasi l’80% dei ferimenti sono avvenuti nel contesto di scontri verificatisi durante le proteste in corso contro l’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza. Entrambi gli incidenti mortali sono avvenuti l’8 agosto, in due episodi separati, nella zona Bab Az Zaweya della città di Hebron e nella città di Al Bireh (Ramallah), dove, durante gli scontri, due palestinesi, un 42enne e un 19enne, sono stati colpiti con proiettili di arma da fuoco e uccisi.

Secondo testimoni oculari, il 19enne è stato colpito ed arrestato dai soldati israeliani. Il suo cadavere è stato poi consegnato dall’esercito israeliano alla Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS). Proteste nel corso delle quali ci sono stati molti feriti sono state registrate a Betlemme (46 feriti) e ad Hebron (27 feriti).

Questi episodi portano a 19 morti, tra cui due minori, e a non meno di 2.000 feriti il bilancio delle vittime palestinesi in Cisgiordania dall’inizio dell’operazione militare a Gaza.

Gli altri due decessi sono stati registrati nel contesto di operazioni di ricerca-arresto. Il 10 agosto, nel Campo di Al Fawwar (Hebron), le forze israeliane hanno sparato e colpito alla schiena un ragazzo 11enne, uccidendolo. Secondo testimoni oculari, l’episodio si è verificato mentre le forze israeliane stavano lasciando il campo, al termine dell’operazione di ricerca-arresto, e nessun lancio di pietre o scontro era in corso. Le autorità israeliane hanno comunicato che sul caso è stata aperta una indagine della polizia militare.

L’altro incidente è avvenuto l’11 agosto, nel villaggio di Qabalan (Nablus), durante un’operazione volta ad arrestare un 24enne palestinese. Quest’ultimo ha rifiutato di arrendersi ed ha aperto il fuoco contro le forze israeliane che hanno lanciato un razzo sulla casa in cui si era rifugiato, uccidendolo. Sei persone, tra cui tre bambini (5, 7, e 13 anni) e due donne, sono rimasti feriti nelle case adiacenti.

La casa è stata gravemente danneggiata dall’esplosione del razzo e successivamente demolita dalle forze israeliane con un bulldozer, mentre due case adiacenti sono state parzialmente danneggiate. Una prima valutazione indica che 21 palestinesi, tra cui otto minori, sono stati sfollati a causa delle demolizioni.

Ancora in questa settimana, un 18enne palestinese è morto e il suo fratello 12enne è stato ferito nel villaggio di Tammun (Tubas) quando un ordigno inesploso (UXO) è scoppiato mentre pascolavano le pecore.

 Incidenti collegati ai coloni: preoccupazione per la perdurante tensione nell’area di Gerusalemme

Nel periodo di riferimento, in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est,  sono stati registrati cinque attacchi di coloni israeliani con lesioni a palestinesi o danni alle loro proprietà; un numero inferiore alla media settimanale dall’inizio del 2014.

Inoltre, ci sono stati tre episodi con lesioni o danni alla proprietà di coloni.

Due degli incidenti di questa settimana hanno avuto come protagonisti coloni israeliani dall’insediamento di Bracha, a Nablus. Il 9 agosto, coloni provenienti da questo insediamento si sono riuniti nei pressi della parte orientale del villaggio di Burin ed hanno iniziato a lanciare pietre contro le case. Le forze israeliane, arrivate sul posto, sono state oggetto, a loro volta, del lancio di pietre da parte dei palestinesi ed hanno risposto sparando proiettili rivestiti di gomma, e ferendo uno dei residenti. Il giorno seguente, un altro gruppo di coloni provenienti da Bracha ha catturato un ragazzo di 15 anni del vicino villaggio di ‘Iraq Burin (Nablus) e lo ha portato a circa 200 metri di distanza da dove stava pascolando le sue pecore, rilasciandolo un’ora più tardi, a seguito dell’intervento delle forze israeliane. Le segnalazioni di tentativi di rapimento di minori palestinesi da parte di coloni israeliani sono aumentate nel corso degli ultimi due mesi, in particolare a Gerusalemme Est. Recentemente, un colono israeliano, arrestato in quanto sospettato di aver rapito e bruciato vivo, il 2 luglio, il 16enne palestinese Mohammed Abu Khdeir, di Shu’fat (Gerusalemme), è stato accusato di omicidio.

Due ulteriori episodi, in cui sono state causate lesioni, sono stati registrati a Gerusalemme Est e Ovest: uno di essi riguarda l’aggressione fisica ad un 20enne palestinese (il 5 agosto) e l’altro il lancio di pietre contro veicoli palestinesi, nella zona di Silwan, che ha provocato il ferimento di una bambina di un anno (il 6 agosto).

C’è stato un aumento degli scontri tra palestinesi e israeliani, compresi i coloni, a Gerusalemme Est. Dall’inizio dell’anno le aggressioni perpetrate da coloni nei confronti di palestinesi in Gerusalemme Est sono state 34, di cui 13 dal 1° luglio, ed hanno causato il ferimento di 11 palestinesi. Secondo i media israeliani dell’11 agosto, il Ministero Israeliano della Casa, che è responsabile della sorveglianza degli insediamenti israeliani nel cuore dei quartieri palestinesi in Gerusalemme Est, ha indicato che, dall’inizio del luglio 2014, c’è stato anche un forte aumento della frequenza degli attacchi palestinesi contro questi insediamenti. Durante il periodo di riferimento, due israeliani sono stati feriti da palestinesi vicino all’insediamento colonico di Ma’ale Adummim: un 63enne, guardia di sicurezza dell’insediamento, pugnalato il 5 agosto e un conducente di autobus colpito da pietre mentre viaggiava. A seguito del primo episodio, le forze israeliane hanno effettuato una operazione di ricerca-arresto ed arrestato tre palestinesi.

In altri quattro episodi avvenuti nella settimana sono stati causati danni a proprietà palestinesi: uno ha riguardato lo sradicamento di 45 alberi e l’incendio di un serbatoio per l’acqua nel villaggio di Deir Nidham, da parte di coloni dell’insediamento di Hallamish (Ramallah); negli altri tre episodi sono stati danneggiati veicoli in Salfit, Hebron e Gerusalemme. Inoltre, in Qaryut (Nablus), coloni dell’insediamento di Shilo hanno tagliato cinque alberi ed hanno cominciato ad erigere un recinto attorno ad un terreno di proprietà palestinese di circa 3,5 ettari, piantandovi 15 alberelli di ulivo. Dall’inizio dell’anno un totale di 7.200 alberi sono stati danneggiati o sradicati di coloni israeliani. Dal 2009, circa 50.000 alberi sono stati danneggiato o sradicati di coloni.

Le forze israeliane demoliscono tre strutture; l’Alta Corte di Giustizia di Israele respinge il ricorso contro le demolizioni punitive

Durante la settimana, tre strutture sono state completamente demolite ad Hebron e Jenin e 17 ordini di arresto-lavori per strutture abitative sono stati consegnati a residenti nel sud della Cisgiordania. In totale, 174 persone, tra cui 62 minori, sono stati colpiti.

In Qabalan (Nablus), gli israeliani hanno demolito una casa di due piani e ne hanno parzialmente danneggiate altre due nel contesto di una operazione militare (vedi sopra). Inoltre, due strutture di sostentamento sono state demolite in Area C, in Barta’a As Sharqiya (Jenin), per mancanza dei permessi israeliani di costruzione. Nove civili, compresi quattro minori, sono stati colpiti dal provvedimento.

Ordini di arresto-lavori per 15 strutture, a motivo della mancanza dei permessi di costruzione, sono stati consegnati in zona C a residenti di Al Khader (Betlemme) ed altri due sono stati consegnati a residenti della Comunità beduina di Khashem ad Daraj, a sud di Yatta (Hebron). Se le demolizioni verranno effettuate, ne saranno colpite 107 persone, tra cui 63 minori.

Inoltre, le forze israeliane hanno consegnato ordini di requisizione per circa 12.000 mq di terreno piantato con ulivi, vicino all’insediamento di Ma’ale Shomron, a Qalqilya. Le autorità israeliane hanno dichiarato che la requisizione è motivata da “ragioni di sicurezza” per la manutenzione ed il rafforzamento della Barriera vicino al villaggio.

L’11 agosto 2014, l’Alta Corte di Giustizia israeliana ha respinto un ricorso contro la decisione dei militari israeliani di demolire le case delle famiglie dei tre palestinesi sospettati di rapimento ed uccisione di tre giovani israeliani a Hebron, nel giugno 2014. Alle famiglie è stato dato tempo fino alle ore 13.00 di giovedì 14 agosto per presentare il parere di un ingegnere su come le demolizioni interesseranno le case vicine.

Le forze israeliane stanno ancora cercando due dei tre sospetti e ancora nessuno è stato formalmente accusato del delitto. Se attuate, le demolizioni comporteranno lo sfollamento di 28 persone, tra cui 13 minori.

Continuano, anche dopo la fine del Ramadan, le restrizioni all’accesso dei palestinesi a Gerusalemme Est.

Episodi di restrizioni all’accesso dei palestinesi alla Moschea di Al Aqsa continuano, mentre, nel contempo, aumentano i casi di coloni e di altri gruppi israeliani che entrano nel complesso sotto la protezione delle forze israeliane. Due volte, in questa settimana, le autorità israeliane hanno limitato l’accesso dei palestinesi, consentendolo solo agli uomini ultra 50enni ed alle donne ultra 40enni, compresi i titolari di documenti di Gerusalemme. Contemporaneamente, in cinque giorni diversi, coloni israeliani ed altri gruppi israeliani, protetti dai soldati, sono entrati ed hanno girato per il complesso. Proteste per questo motivo, e conseguenti scontri, sono continuate durante il periodo di riferimento: l’ultima è avvenuta l’8 agosto tra le forze israeliane e palestinesi.

Striscia di Gaza (Gaza Strip)

nota:  i Rapporti OCHAoPt riguardanti gli eventi della Striscia di Gaza, in questa fase densa di avvenimenti, vengono rilasciati con cadenza giornaliera. Sono reperibili (in lingua inglese) al seguente indirizzo:http://www.ochaopt.org/reports.aspx?id=1010272&page=1

 

Il testo seguente è estratto dal più recente di tali Rapporti (18 agosto, ore 8.00):

  •           Il cessate il fuoco temporaneo di cinque giorni, entrato in vigore alla mezzanotte del 13 agosto, scadrà alla mezzanotte di oggi [18 agosto 2014].
  •           Il numero di sfollati interni è ancora aumentato: 237.659 persone cercano riparo in 81 scuole dell’UNRWA, utilizzate come rifugi di emergenza, e si prevede un ulteriore aumento di tale numero con l’avvicinarsi del termine del cessate il fuoco.
  •           Occorrono abitazioni alternative per i circa 100.000 persone le cui case sono state distrutte o gravemente danneggiate.
  •           300.000 persone raggiunte da una distribuzione di cibo una tantum, destinata a famiglie che non ricevono regolarmente assistenza alimentare.
  •           Il Ministero dell’Agricoltura stima a 450 milioni di dollari le perdite dirette e indirette del settore agricolo.

 

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